Come funziona il trattamento delle acque industriali

04 Marzo 25

Il trattamento delle acque industriali è fondamentale per garantire la sostenibilità ambientale di molti processi produttivi e la conformità alle normative vigenti. Le industrie che usano grandi quantità di acqua, come quelle produttrici di carta, materie plastiche, detergenti e cosmetici, generano acque reflue contenenti diverse tipologie di residui. Se non adeguatamente trattate, queste acque possono contaminare le falde acquifere, compromettere la biodiversità e alterare gli equilibri degli ecosistemi acquatici.

In Italia si punta in modo significativo sul trattamento delle acque reflue, ma c’è ancora un ampio margine di miglioramento. Tra il 2016 e il 2020, le spese per tecnologie avanzate nella gestione idrica hanno raggiunto un totale di 1889 miliardi di euro.

Il riuso delle acque depurate è applicato in diversi settori per ridurre la domanda di risorse idriche naturali. La differenza, da questo punto di vista, la fanno le tecnologie: quelle più all’avanguardia permettono risultati migliori a fronte di una spesa più contenuta e di impianti meno ingombranti. Gli inquinanti possono essere rimossi sia alla fine dei processi industriali sia durante il ciclo produttivo, ed esistono diversi sistemi per minimizzare scorie e rifiuti.

Processi di trattamento delle acque industriali

Il trattamento delle acque industriali si suddivide in tre macrocategorie principali: fisico, chimico e biologico, spesso usate in combinazione per ottenere una depurazione più efficace.

  1. Trattamento fisico. Comprende una serie di tecniche e tecnologie volte a eliminare prima di tutto i rifiuti più facili da separare, come grassi, sabbia, oli e altri elementi solidi. Per farlo è possibile utilizzare setacci, separatori, filtri, dissabbiatori o strumenti di decantazione. Il trattamento fisico, in ogni caso, non è adatto solo agli inquinanti di dimensioni maggiori: quando si usano membrane di ultrafiltrazione, nanofiltrazione oppure osmosi inversa è possibile eliminare persino i batteri.
  2. Trattamento chimico. I sistemi chimici di trattamento delle acque spesso vengono usati dopo una prima fase di filtrazione fisica. Introducendo agenti ossidanti chimici come ozono, acqua ossigenata o cloro è possibile convertire la materia organica in anidride carbonica e acqua, rendendola innocua e inerte. Possono anche essere aggiunti flocculanti e coagulanti chimici: sostanze che favoriscono l’aggregazione della materia organica facendola sedimentare o decantare. Così gli inquinanti si depositano sul fondo o in superficie ed è più facile eliminarli.
  3. Trattamento biologico. Queste tecnologie sfruttano batteri e microrganismi che si nutrono di sostanze organiche biodegradabili, eliminandole così dall’acqua. I trattamenti biologici possono essere usati in combinazione con quelli chimici e fisici.

Normative e obblighi per le industrie

Le industrie sono tenute a rispettare normative rigorose riguardanti il trattamento delle acque reflue. In Italia, il Decreto Legislativo 152/2006 disciplina le modalità di scarico e i limiti qualitativi da rispettare.

Tutte le aziende devono monitorare costantemente i propri scarichi con strumenti certificati, assicurandosi che i valori rientrino nei limiti previsti dalla normativa. Eventuali superamenti delle soglie stabilite possono comportare sanzioni amministrative e penali, oltre a danni reputazionali. Comprendere le diverse tipologie di trattamento e l’importanza di affidarsi a esperti del settore è indispensabile per garantire operazioni efficienti e conformi alla legge.

SEDE LEGALE
Strada della Repubblica, 41 | 43121 Parma (PR)
+39 0521 1683328

SEDE OPERATIVA
Via Turati, 24 | 20831 Seregno (MB)
+39 0362 865413 | info@irideacque.com

DUBAI (EAU)
48 Burj Gate, 10th Floor, room #1001, Downtown
+971 4 321 62 60

ABU  DHABI
7th Floor – CI Tower – khalidiya Area